Dopo la "lavanda dei piedi" e la benedizione degli agnelli pasquali, anche a Caulonia inizia quello che a Napoli è conosciuto con il nome di "Struscio".
Un'atmosfera di mestizia invade ancora oggi le chiese e subito essa si spande tutta intorno per riempire di se l'intero abitato, si assiste ad un andirivieni di gente, si cammina lentamente come se si volesse trascinare (strusciare) i piedi: si visitano i Sepolcri.
Particolarmente suggestivi i due allestiti nelle chiese delle congreghe: l'Arciconfraternita dell'Immacolata e l'Arciconfraternita del SS. Rosario.
Anche tale allestimento forniva (ora molto di meno), elemento di rivalità fra i due schieramenti religiosi. Il silenzio regnava sovrano, nelle chiese oltre lo "struscio" dei piedi e dei lunghi abiti, si percepiva il biascicare di qualche orazione e di tanto in tanto si alzava uno struggente canto da parte di qualche anziana donna, disposta a “fare la nottata”, quando la chiesa rimaneva aperta per l'intera notte.
- Testo tratto da "Il Caracolo -La Settimana Santa cauloniese" di Gustavo Cannizzaro.
- Foto a cura di Antonio Monteleone.